giovedì 28 luglio 2011

Dremelizziamo il mondo! Tutorial

I miei amici me lo sentono dire spesso che io "dremelizzo" la roba in giro... ho sempre avuto una passione sfrenata per il rifacimento di oggetti usati, per la personalizzazione di quelli nuovi... le cose raramente le lascio come sono, mi piace pensare di poterle rendere a mia misura, ancora più vicine al mio gusto o al mio sentire del momento.
Avere un attrezzino versatile come un Dremel, o altri simili, mi ha galvanizzata sin da quando ho avuto la scatola tra le mani! Ammetto comunque la mia immensa ignoranza su un sacco di cose, persino sulla terminologia attrezzistica... imparare a usarlo mi ha preso un po' di tempo, e ancora adesso ignoro completamente l'uso che posso farne in certi contesti, e certi suoi accessori rimangono davvero misteriosi!
Perciò quando ho trovato questo tutorial l'ho subito salvato su Pinterest (ormai bacheca virtuale indispensabile...) e adesso ve lo propongo. Sia perché è legato comunque alla creazione di bijoux, sia perchè mi ero sempre chiesta come diavolo si facesse, e se si potesse fare: bucare un sasso!
In teoria sapevo come, ma pensavo ci volesse un maxitrapano, e perlomeno la colonna. E invece scopro che basta solo l'accessorio giusto sul mio dremelino!

Foto da Papernstitch blog, di Jenny Hoople Authentic Arts

Si tratta di sassi piccoli e poco spessi, ovviamente, ma è tutto spiegato molto bene nel tutorial. Non vedo l'ora di provare anche questo!  E magari allargare il discorso ad altri materiali come la ceramica, le pietre, il vetro...

lunedì 25 luglio 2011

Molle e cuori

A volte ci sono delle richieste mi lasciano perplessa, ma è solo colpa mia. Perché a volte siamo così presi dalla nostra visione delle cose che non abbiamo la necessaria apertura mentale per andare al di là di essa.
Così mi è successo per questo bracciale, creato per Erika su sua precisa richiesta e realizzato solo in rame. Fino al momento in cui non l'ho visto finito non ero del tutto convinta che sarebbe riuscito bene ma mi sbagliavo...

            Queen of Hearts, rame, interamente realizzato a mano

E' la prima volta che creo un bracciale con dei pendenti, e penso che replicherò perché l'effetto di questi cuori appesi come charms è veramente interessante, mi piace moltissimo!


Grazie a Erika e a tutte le richieste che ricevo, perché mi danno la possibilità di esplorare possibilità che da sola probabilmente non avrei visto, e di migliorare la mia apertura mentale!!

venerdì 22 luglio 2011

Ma io chi sono??

Voi che mi leggete da tempo avete di certo avuto modo di conoscermi, attraverso le mie parole, i miei gusti, le mie foto e gli oggetti che creo e che amo.
Con molte di voi che mi hanno scritto si è creato un rapporto di amicizia, che è proseguito in modo ancora più profondo da quando circa un anno fa sono sbarcata su Facebook.
Ma io chi sono?? cioè... magari vi siete chiesti cosa mi piace fare nel tempo libero, cosa sogno per il mio futuro... Per me è sempre stato difficile rispondere a domande o a interviste, perchè fino ad un certo punto della mia vita mi sembrava di non avere poi molto da dire. Per fortuna tutta questa mia ritrosia interiore è cambiata, la svolta di cui vi ho spesso parlato mi ha anche fatta aprire di più con voi qui, e anche "dal vivo", con le persone che ho la fortuna di avere nella mia vita.
Adesso quando mi chiedono di rispondere a domande su di me lo faccio volentieri, soprattutto quando a farlo è una persona che stimo e che molte di voi conosceranno per il blog che teneva fino a qualche tempo fa col nome di Like a Little Pink Pebble. Gloria adesso gestisce un portale che si rivolge in primo luogo alle donne, Donna In, e prosegue lì la sua avventura di blogger e creativa curandone la grafica e i contenuti, specialmente la sezione dedicata alla creatività. Ricordate le sue bellissime foto e i suoi tutorial? li potrete ritrovare lì!
E da ieri mattina ci trovate anche una intervista alla sottoscritta scrivente... con tanto di foto di me al lavoro e sneak peek di alcune nuove creazioni che sto preparando per l'autunno.

Ci tengo a dirvi quanto mi sia piaciuto il modo in cui Gloria ha impaginato l'intervista, e soprattutto quanto il suo lavoro sia pulito e rispettoso: su Donna In non mancano mai links e credits al lavoro di altri creativi, alle foto, ai tutorial. Cosa che purtroppo non è da tutti e credo si debba dar merito a chi sceglie di lavorare in maniera rispettosa del lavoro altrui, anche se questo sicuramente costa più fatica e più tempo.
Dunque se volete saperne di più su chi è la vostra Beads and Tricks potrete soddisfare qualche curiosità leggendo l'intervista. Un grazie di cuore a Gloria per l'opportunità che mi ha dato di parlare di me e farmi conoscere meglio!!

[Aggiornamento 11/08/2016: purtroppo l'intervista e il sito non sono più online]

mercoledì 20 luglio 2011

Lavorare il metallo: il filo

Dopo aver parlato di diversi attrezzi che sono praticamente indispensabili per la lavorazione del metallo (trovate tutti i mie post relativi all'argomento nella sidebar a destra), oggi vorrei accennare ad uno dei materiali che viene prevalentemente usato nella realizzazione di bijoux e monili artigianali: il filo metallico.
Mi vengono spesso rivolte domande sul filo, ve ne avevo già parlato in questo post.  Domande che riguardano essenzialmente i vari diametri da utilizzare, ma mi sono accorta che c'è un aspetto poco noto a chi mi contatta, e cioè le varie forme che può assumere il filo metallico.
Il filo metallico viene lavorato industrialmente da pesanti attrezzature (trafile/filiere) in un processo che si chiama appunto trafilatura. Durante questo processo il materiale grezzo viene via via ridotto in fili di sezione minore tramite deformazione plastica: in pratica il materiale (in questo caso il metallo) viene fatto passare attraverso delle matrici con fori progressivamente sempre più piccoli fino a raggiungere il diametro desiderato. Pensate alle matrici (drawing plates) come a grandi piatti di metallo molto duro con tanti fori di diverse dimensioni. Il filo viene "tirato" attraverso questi fori grazie all'azione della trazione e del lubrificante. Esistono anche delle trafile per uso artigianale, di piccole dimensioni come questa:

Immagine da Wikipedia

Alla parola filo viene comunemente associata l'immagine della sezione tonda, perché è la più comune in effetti, e la più versatile. Ma esistono fili con sezioni dalle forme più svariate, per adattarsi a certi tipi di lavori o semplicemente perché decorative. Ad esempio il filo a sezione quadrata è molto amato da chi fa lavori di wirework perché permette di ottene dei blocchi molto compatti, utilissimi nella creazione di castoni o di bracciali o altri accessori che possano inglobare pietre o cabochon. Altrettanto utile per gli stessi motivi è il filo mezzo tondo, col quale si avvolgono i blocchi di filo a sezione quadrata (o rettangolare).
Ma con le moderne tecniche in pratica sono possibili tutte le forme che possiamo immaginare:


Fonti:
Wikipedia: Trafilatura
Antique Jewelry University: Gold Wire

lunedì 18 luglio 2011

Rivetti, filigrane e rame

Che meraviglia imparare una nuova tecnica, e scoprire quanto può esserti utile, e come puoi sfruttarla per creare cose nuove!
Vi avevo parlato dei rivetti già in paio di occasioni, mostrandovi dei video. Come sapete io non saldo, e non so se mai lo farò. Cercherò di vincere la mia ritrosia ad usare una fiamma in casa e chissà che prima o poi non faccia anche questo passo, ma nel frattempo imparare a rivettare (ad utilizzare le cosiddette cold connections, cioè le giunzioni a freddo) mi ha permesso di unire materiali diversi fra loro per creare delle sovrapposizioni, di collegare fra loro degli elementi, oppure ancora di chiudere un lavoro.

            Western: rame, filigrana smaltata a mano, vetro

Negli orecchini Western trovate un esempio di questa tecnica: il rivetto tiene fermi e sovrapposti alcuni elementi a formare un fiore sulla superficie liscia della placchetta di rame.


L'elemento a fiore più grande è stato colorato da me e poi il colore è stato tirato via delicatamente dai rilievi per dare un effetto leggermente "shabby", che trovo contrasti in modo perfetto con il colore della lamina di rame.

E qui vi mostro l'antesisgnano di questo modello, un simil-rivetto, quando ancora mi divertivo soltanto a provare...
Adoro anche questi ma, certo, non sono perfetti!
Per quanto anche le imperfezioni abbiano il loro fascino...




mercoledì 13 luglio 2011

Le foglie: orecchini e pieghe

In questo periodo ho un grande entusiasmo. Lo chiedo a tutti (almeno a quelli che fanno lo stesso lavoro): ma è normale?? Cioè è normale leggere continuamente, sbavare sui Flickr degli artigiani con la A maiuscola, sui loro attrezzi impolverati, e poi sperimentare per ore tra errori e piccoli successi? Per me è normale e sono grata e felice che sia così. Ogni piccolo passo avanti per me è gigantesco, mi riempie di gioia e mi spinge a farne un altro. Ovvio che magari cose che a me sembrano fantastici successi per altri siano delle bazzecole, ma vado avanti così, sempre a piccoli passi. Sono convinta che procedendo in questo modo, acquisendo pian piano delle competenze e mettendole in pratica, la conoscenza si sedimenti in modo più stabile e profondo. Quando sono tentata da tecniche nuove, come il foldforming di questi orecchini, mi chiedo sempre se sarò in grado di farne qualcosa di buono, e perciò mi documento a più non posso e faccio prove su prove.
E' un percorso entusiasmante sapere che ogni giorno, sedendomi al mio tavolo, imparerò qualcosa.

                     Folded Leaves, rame e argento 925, foldforming

Così anche una semplice piega può riservare molte sorprese! Il metallo ha queste doti straordinarie, che mi stupiscono ogni volta... se trattato opportunamente si fa modellare in modo incredibile e semplice, e poi basta il calore a generare sul rame queste sfumature strane, che vanno dal giallo al rosso all'arancio, con un tocco di verde!


Queste foglie sono leggerissime da portare ma rendono davvero moltissimo indossate.

lunedì 11 luglio 2011

Bench pin o stocco?

Quello che maggiormente apprezzo della lingua inglese è il fatto che nel definire attrezzature o materiali sia sempre possibile facilmente capire dal nome di cosa si stia parlando. La stessa cosa non può dirsi dell'italiano. Facciamo un esempio: se in inglese nomino il bench pin o bench peg abbastanza facilemente posso capire di che si tratta. Mi aiuta la parola bench, che vuol dire banco da lavoro, e poi traduco pin o peg e capisco che si tratta di qualcosa da inserire come un perno nel banco da lavoro. Se in italiano dico stocco ecco che comincio a pensare al pesce... Eppure lo stocco è uno strumento praticamente indispensabile nella lavorazione dei gioielli e ogni banco da orafo ne ha uno inserito proprio al centro. Si tratta in pratica di un cuneo di legno duro che costituisce quasi una terza mano facendo da supporto stabile per il lavoro che si sta eseguendo. Indispensabile per limare, lavorare col seghetto, ma praticamente diventa l'appoggio preferito per quasi tutte le operazioni che si eseguono su un oggetto. Lo stocco classico ha una forma proprio a cuneo, con una faccia piatta che serve da appoggio per segare, e una inclinata che si preferisce per limare.
Dopo aver comprato il seghetto ho capito subito che non sarei riuscita a farmene nulla senza questo pezzetto di legno, e quindi sono partita alla ricerca del mio bench pin. Com'è ovvio nulla da fare su negozi online italiani...allora mi dico che potrei farmela da sola... con le mie doti inesistenti di falegnameria e un reverenziale timore per i trapani e le punte da taglio mi armo di tavoletta di legno e del mio fido Dremel e mi accingo all'avventura...

          Era uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo... (notate il fido Dremelino coperto di segatura!)

Nessun taglio è stato perfetto, ma sono abbastanza orgogliosa di aver vinto la mia paura del trapano... Ho finito poi il lavoro col seghetto, la fresa e tanta carta vetrata.

                                Eccolo: ma ci sono ancora tante cose da fare...

Non vedevo l'ora di poterlo montare sul tavolo per capire se funzionava e di cos'altro avessi bisogno. Mi rendo conto ogni giorno, mentre mi documento sulle attrezzature, di come ogni artigiano abbia il proprio personalissimo modo di lavorare e spesso si costruisca da solo i propri attrezzi o li modifichi in base a questo. Sicuramente il mio stocco subirà molte modifiche, magari ne farò presto un altro, perché anche questo legno non è adatto, troppo tenero come potrete vedere dai segni impressi semplicemente dalla morsa che lo teneva ancorato al tavolo mentre ci lavoravo su. Ho già in mente un paio di cose che sicuramente aggiungerò, che mi servono essenzialmente per lavorare sugli anelli e per supportare altri strumenti. Intanto eccola al suo posto:

E potrete anche notare come sul mio tavolo non regni sempre sovrano l'ordine e le bobine di rame si siano moltiplicate...!!

lunedì 4 luglio 2011

L'anello N° 2

So che molte di voi avranno visto questo anello già sulla pagina Facebook. Ma non posso non parlarne anche qui perché per me aver cominciato a realizzare anelli è proprio un evento e soprattutto è un evento aver ricominciato ad indossarli! Non so se anche voi lo fate, ma io quando creo dei prototipi li porto sempre per qualche giorno per capire se "funzionano" o se hanno qualche difetto. Siccome nella maggior parte dei casi creo delle cose che mi piacciono, un po' come se dovessi farle per me, è un piacere e una soddisfazione indossarle. E con questo ho ricominciato a indossare gli anelli, non me ne separo!

                                 Anello #2

E' esattamente il genere di monili che mi piace indossare perché è semplice, ha carattere e dalla sua forma emerge solo la materia di cui è fatto, in modo incredibilmente netto. Non ci sono pietre a distogliere l'attenzione (per quanto volendo si possa montare su qualcosa), c'è solo il rame con le sue sfumature calde, i segni impressi dal martello, le spire che si avvolgono una sull'altra.


Scopro sempre che alla fine sono le cose di cui sono più convinta a darmi maggiori soddisfazioni, e lo stesso è avvenuto con l'anello #2.

venerdì 1 luglio 2011

Nuovi modelli a maglia

Da un sacco di tempo non parlo di maglia, tutte le mie energie in questo periodo sono dirette a imparare cose nuove e metterle in pratica nella creazione di bijoux, anche se ho costantemente aggiornato la pagina degli schemi a maglia gratuiti in Italiano.
Volevo segnalarvene alcuni perchè sono perfetti per l'estate e uno fra tutti è l'originale top Coachella:

Il modello originale è stato pubblicato su Knitty, e tradotto da Aurelia.

 foto dal blog Fili & Colori

Questo bellissimo scialle invece è opera di Mandie Harrington e si chiama Summit, sempre pubblicato su Knitty e tradotto da Fili & Colori.

E siccome si guarda sempre avanti c'è anche un anticipo di autunno da Drops Design:

Uno dei modelli  maglia già tradotti in Italiano, un bel gilet lavorato a cerchio (la lavorazione chiamata Pinwheel). Happy knitting!