venerdì 30 settembre 2011

Le fiere della creatività autunno 2011

Comincia il periodo caldo delle fiere, e chi è appassionato di creatività e di quelle che vengono definite "arti manuali", non può perdersi l'occasione di visitarne almeno una. I motivi sono tanti e ve li dice una che fino all'anno scorso non c'era mai stata! Innanzi tutto probabilmente vivete in un piccolo centro, magari lontane da negozi grandi e forniti. Oppure semplicemente, pur vivendo in una grande città, non avete tempo di girare e fare shopping creativo. Ma i motivi per visitare una fiera non sono solo relativi alla possibilità di trovare riuniti in un unico luogo molti rivenditori. E' l'atmosfera che è bella e coinvolgente. Poi c'è la possibilità di vedere all'opera qualche brava artigiana, di scoprire qualche nuovo materiale (su questo vi dico che non sarà facile, siamo pur sempre in Italia, dove tutto ciò è sempre visto con l'occhio dell'hobby e non come un potenziale lavoro), di imparare una tecnica interessante, semplicemente di vedere cose belle.
E' proprio ora che cominciano i vari appuntamenti in giro per l'Italia e se fino a poco tempo fa era il nord Italia ad essere privilegiato, adesso ci sono molte realtà che si stanno muovendo per offrire eventi importanti anche in altre regioni.

Il logo della Fiera Abilmente a Vicenza

E' in corso Manualmente, la fiera della creatività a Torino, in questo fine settimana. E poi sarà la volta di Creattiva, a Bergamo, in calendario il prossimo fine settimana dal 7 al 9 ottobre. Di seguito altri appuntamenti d'autunno con la creatività in giro per l'Italia:

Hobbyshow, a Roma, 14-16 ottobre
Abilmente, Fiera di Vicenza, forse la più importante fiera della creatività in Italia, in programma dal 20 al 23 ottobre
Passatempi e Passioni, Forlì dal 28 al 30 Ottobre
Hobbyshow, a Milano, Fiera MilanoCity, dal 4 al 6 Novembre
Fantasy&Hobby, Genova dall'11 al 13 Novembre
Il Mondo Creativo, Bologna dal 18 al 20 Novembre
Io Creo, a Modena dal 3 all'8 Dicembre

Io penso di andare il prossimo fine settimana a quella di Bergamo e poi sogno di tornare a Vicenza che l'anno scorso ho trovato fantastica! E voi? dove andrete?


mercoledì 28 settembre 2011

Cos'è il foldforming?

Sorrido sempre quando persone evidentemente mediocri fanno notare che al giorno d'oggi non si inventa più nulla. Probabilmente questo è vero per la maggior parte di noi comuni mortali, dalle limitate intelligenze e capacità. Ma per fortuna ci sono persone in giro per il mondo che anche "al giorno d'oggi", quando tutto pare già essere stato scoperto, inventato ed esplorato, hanno la capacità di guardare oltre e di fare cose completamente nuove, che lasciano il segno. E' quello che ha fatto solo poche decine di anni fa Charles Lewton-Brain, un orafo canadese d'adozione, che negli anni '80, grazie ad una esperienza formativa in Germania con Klaus Ullrich, comincia a sviluppare un insieme di tecniche definite come Foldforming. Leggere dell'esperienza di Lewton-Brain è illuminante. Capire come un approccio all'insegnamento diverso dal solito gli abbia permesso di vedere il metallo sotto una luce differente è veramente interessante. Già negli anni '50 Ullrich insegnava che per prima cosa era importante capire il metallo, e poi gentilmente guidarlo a fare ciò che naturalmente esso tende a fare.

 Star folds, immagine da Brain Press

In sostanza l'approccio nuovo di Lewton-Brain consiste nel non imporre dall'esterno una forma al metallo (come con le tecniche tradizionali), ma sfruttarne le naturali caratteristiche per ottenere risultati quasi sempre prevedibili, che accorciano di moltissimo i tempi del lavoro e permettono di utilizzare pochissimi strumenti di base. Da un elemento bidimensionale come la lastra di metallo si ottengono così, in tempi rapidi, oggetti tridimensionali di grande bellezza e suggestione, superfici mosse e rilevate, forme organiche. Possiamo pensare a questa grande innovazione nell'arte della lavorazione del metallo come ad una sintesi fra l'origami giapponese e le tradizionali tecniche di forgiatura. Quello che si fa infatti non è altro che sfruttare il naturale comportamento del metallo, le sue caratteristiche fisiche, per ottenere, attraverso le opportune manipolazioni (oggi se ne contano circa un centinaio), forme tridimensionali. E tutto ciò con l'uso di pochi strumenti: una morsa, dei martelli, l'incudine, in alcuni casi un laminatoio o una pressa. Ciò che si ottiene così, semplicemente piegando, ricuocendo e aprendo la lastra di metallo in una serie di passaggi, non è possibile ottenerlo in altri modi che non contemplino la saldatura, o il cesello.

 River Bed, wall piece, Charles Lewton-Brain 2009 (chasing over the air)

Ciò che ritengo ancora più straordinario di questo grande innovatore è che abbia fatto della condivisione delle informazioni, persino su questa tecnica originale, una bandiera e una ragione di vita, fondando la più grande e ricca comunità di orafi al mondo, Ganoksin.org (dove è possibile trovare una miniera di informazioni completamente gratuite su ogni aspetto di questo lavoro), pubblicando libri ma anche tutorial liberamente accessibili da chiunque sul Foldforming, tenendo lezioni e workshop in giro per il mondo.
"I made a decision a long time ago, particularly with fold-forming, that I wanted to give it away, so it could be used by as many people as possible. The secrecy shrouding so many techniques is evidence of small minds trying to protect small properties."

Fonti e risorse sul foldforming
Il libro fondamentale: Foldforming, Charles Lewton-Brain
Links da Brain Press
Introduzione sul Foldforming
Articoli e tutorial sul foldforming da Ganoksin.org

[Per iscrivervi alla mailing list dei miei workshop, anche sul foldforming: beadsandtricks.ws@gmail.com]

lunedì 26 settembre 2011

Breath

Il respiro è l'aria, l'aria che sostiene il lavoro di "cesello" fatto sulla lamina di rame. Il respiro è il soffio vitale che rende animato un materiale, che va dalle mani di chi crea all'oggetto creato. Il respiro è la vita che senti emanare da un semplice pezzo di metallo, manipolato, piegato, stropicciato, martellato... Ti chiedi se tutto questo alla fine avrà un senso, e poi trovi che ce l'ha, ed è un senso anche a tutto il tuo lavoro, magari imprevisto e imprevedibile.

                     Breath, rame e perle di fiume, pezzo unico completamente realizzato a mano

Il respiro è ritmo: il martello che batte, che lascia vuoti e pieni, che imprime segni. E il metallo si trasforma con questa sua incredibile capacità di cambiare e di adattarsi, si veste della luce delle perle, cambia colore e sfumatura. E mi regala sempre emozioni.


mercoledì 21 settembre 2011

Un cardigan per me

E' sempre così... la voglia di farmi qualcosa a maglia impazza ma mi viene l'orticaria al solo pensiero di mettere mano alla collezione infinita di modelli nella cartellina "da fare", decidere quale vorrei, mettere mano ai filati, tirare fuori i papabili, fare i campioni... Probabilmente non sono una vera knitter che si rispetti: mi piace molto lavorare a maglia e trovo che la soddisfazione di indossare qualcosa di fatto con le proprie mani sia impagabile, ma a volte mi lascio scoraggiare da cavolate come queste!
Ma devo (e sottolineo devo) fare qualcosa per me, prima che cominci la girandola del Natale. E dunque mi guardo in giro e non so cosa scegliere. O meglio, ho in mente il bellissimo Leaflet pubblicato sul penultimo numero di Knitty:

 foto di Carrie Bostick Hoge da Knitty first fall 2011

Però ricordo benissimo (cioè molto vagamente...) almeno altri dieci modelli che nel corso del tempo mi sarebbe piaciuto fare. Che ne dite? vi piace questo? avete suggerimenti? Io intanto metto mani alla cartellina dei modelli sperando di riemergerne!

lunedì 19 settembre 2011

Anello N.3: una conchiglia

Ah, gli anelli! Quanto ve li ho fatti sospirare? quante paranoie mi sono fatta dicendo che non li sapevo fare, e che non mi sarebbero venuti come dicevo io... E mentre prima traducevo praticamente ogni idea in orecchino, diciamo che adesso almeno la metà si trasformano in anelli.

           Anello N. 3, Shell, rame e perla di bohemia

Shell è una conchiglia, che accoglie una perla in vetro cerato molto bella, dal tenue color cipria. La struttura è basata su un anello dalla misura regolabile, fatto completamente a mano.


La perla è ancorata alla conchiglia in lamina di rame grazie ai miei
chiodini con pallina fatti a mano.

Particolare della struttura

martedì 13 settembre 2011

Si torna!


La "vacanza" è finita, sto per tornare a casa, sto per tornare al lavoro, che mi è mancato tantissimo. Mai avrei pensato che mi sarebbe mancato tanto, quest'anno non ho potuto portare niente con me, nemmeno qualcosa da fare a maglia. E a dirvi la verità sono proprio in astinenza! Penso di essere un po' workaholic... ma probabilmente se ami quello che fai è un po' così per tutti.
Nella foto una piccola anticipazione di cose già pronte per l'autunno, sarà tanto presente il cuoio e la pelle, ci saranno le nuove lavorazioni e tecniche di cui vi ho parlato, e spero di poter fare ancora tante tante cose nuove. Vi aspetto pronti e carichi... prestissimo!

giovedì 8 settembre 2011

Tutorial: una catena coi rivetti

E parlando di rivetti e cold connections non potevo non segnalarvi un tutorial interessante che vi consentirà di realizzare una catena in rame e argento, con anelli martellati e poi chiusi gli uni sugli altri da un rivetto.

Foto e tutorial di Lark Crafts

Il tutorial è un progetto bonus di Vicki Cook dal libro "Chains, Chains, Chains" edito da Lark Crafts, disponibile in pdf e scaricabile.


Sul sito, ben divisi per argomenti o meglio per tecniche creative, trovate diversi blog sempre ricchi di informazioni sui nuovi libri, sul craft in generale e moltissimi estratti dalle pubblicazioni sempre molto ben curate di questa casa editrice americana. E tra l'altro ve ne avevo già parlato, a proposito di maglia, in questo post.

lunedì 5 settembre 2011

Uno più uno

Uno più uno non fa sempre, banalmente, due. Due cose unite insieme danno vita ad una terza cosa, qualcosa di nuovo, a volte di completamente inaspettato.
Nelle mie avventure creative mi sono dovuta inventare, o studiare, dei modi per unire due elementi. All'inizio ovviamente è stato il filo, ma poi si è fatta sempre più strada l'esigenza di utilizzare altri metodi, soluzioni più valide anche tecnicamente. E vi ho parlato diverse altre volte delle cosiddette cold connections. Leggevo, leggevo e avevo una voglia matta di cominciare anche io a utilizzare questa tecnica.
Tutto ciò che mi serviva erano gli attrezzi giusti... in particolare delle sottili lime ad ago che mi permettessero di adattare i fori in modo perfetto al filo che intendevo usare come rivetto. Una volta che la fatidica lima tonda è arrivata fra le mie mani... non c'è stata storia... ho cominciato a rivettare di tutto! La cosa piacevole e interessante di questa tecnica è il fatto di poter agevolmente unire, in modo molto decorativo, materiali anche molto diversi. Ci si può sbizzarrire a usare la pelle, il feltro, tessuti, nastri, metalli diversi, filigrane, pietre...
Ed eccomi a questi orecchini, che sono accompagnati anche da un ciondolo: Uno più uno. E' vero che gli elementi che lo compongono sono tre, ma il riferimento in effetti è al fiore.

             Uno più uno, orecchini completamente realizzati a mano, rame e pelle scamosciata riciclata.

Il fiore è composto da una parte in pelle scamosciata riciclata (rigorosamente!) tagliata a mano, e da un altro elemento di rame, rivettati insieme su un tondo in rame più grande.

Un semplice, piccolissimo pezzetto di filo tiene insieme tutto... pensate a quante costruzioni, a quanti elementi si possono sovrapporre, a quanti materiali diversi si possono integrare in un pezzo unico...

giovedì 1 settembre 2011

L'era delle riviste digitali

No, questa volta eviterò di tediarvi col solito discorso di quanto siamo lontani anni luce dalle riviste straniere che si occupano dei nostri argomenti del cuore...
Oggi invece voglio segnalarvi la possibilità di avere, direttamente sul vostro computer o i-Pad o Android, alcune tra le più belle riviste americane di craft, quelle della Interweave press, l'editrice di Interweave Knits, per intenderci, e del Lapidary Journal.
Da qualche tempo è possibile acquistare i singoli numeri senza le eterne attese della spedizione, e scaricarli direttamente sul vostro computer. Risparmio di carta, risparmio di tempo, comodità di consultazione. Infatti le riviste sono cliccabili e ingrandibili sin nei minimi dettagli, e contengono indirizzi web e mail direttamente cliccabili per facilitare il contatto con autori o fornitori.



Probabilmente questa scelta è dovuta all'ampliarsi del mercato dei tablet, in primo luogo grazie all'i-Pad. Ma davvero, pur amando la carta e la sensazione piacevole di sfogliare una rivista e averla tra le mani, penso che questo sia un cambiamento importante nel modo di comunicare e di diffondere le conoscenze, oltre ad essere un modo per risparmiare carta e inquinare meno con i trasporti. In fin dei conti siamo ormai dipendenti da tante fonti digitali di informazione, e il nostro pc ci segue praticamente ovunque, o possediamo e usiamo uno smart phone (io no, ma questa è un'altra storia!). Io voto assolutamente per le edizioni digitali!