lunedì 29 luglio 2013

L'azzurro pensoso della cianite

La frase del titolo del post non è mia, me l'ha scritta una cliente diventata amica preziosa e grande sostenitrice del mio lavoro. Un giorno su Facebook ho postato la foto di alcune pietre che avrei voluto montare e questa pietra azzurra, la cianite, era in primo piano... è vero, è proprio un azzurro pensoso, non limpido, venato da striature, e da riflessi di altri colori, dal giallo al verde. Ma mi sono innamorata del colore di questa pietra e della sua strana consistenza, dei suoi "difetti", dell'aspetto forse un po' grezzo.

Collana in rame e argento 925 con cianite incastonata.

Ho deciso di incastonarla così, sicuramente un modo poco originale ma efficace. Ho voluto dare luce al rame inserendo dei piccoli particolari in argento 925, e ho utilizzato ancora come elemento decorativo il gioco dei tre fori. Il numero tre si ripete nelle tre gocce d'argento, nei tre fori in alto dove si inseriscono gli anellini della catena, e anche sul retro, un particolare nascosto, solo per chi la indossa.

Collana in rame e argento con cianite, retro del castone

La catena di questa collana è una cosa completamente nuova per me. Ho scelto di creare degli elementi rettangolari che richiamassero la forma irregolare della pietra, ma per movimentare un po' l'aspetto generale ne ho intagliati alcuni e disposti in modo asimmetrico. Ogni elemento della catena è unito agli altri grazie ad un anellino in argento. E anche la chiusura ho voluto che fosse diversa e particolare. 

Collana in rame, argento e cianite, chiusura

Quando si crea un oggetto in ogni sua parte la cosa che forse da' più soddisfazione è poter personalizzare al massimo ogni elemento, adattare il design di ogni singola parte alla foggia finale. La chiusura è un gancio sempre creato con la lamina di rame, unito all'anello con un rivetto in argento e decorato da un'altra goccia in argento. E' stato un lavoro lungo, ma che mi ha fatto capire alcune cose, e mi ha dato qualche nuovo stimolo per future creazioni.



lunedì 22 luglio 2013

Il rame come carta

Mai pensato che il rame potesse essere trattato come carta, anche se ho sempre avuto a che fare con lastrine sottili, sin dal mio primo approccio con la lamina di rame. L'ho trattata in molti modi, la lamina sottile, e usata tanto, perchè privilegio sempre la portabilità di un oggetto e quindi tendo a utilizzare lo spessore più piccolo soprattutto dove devo controllare il peso.
Eppure non avevo mai stropicciato, maltrattato, piegato tanto una lamina, cercando di ottenere proprio un effetto simile ad un foglio accartocciato, replicarne il volume e la tridimensionalità. Sembra quasi una magia come per effetto dell'incrudimento il metallo diventi consistente, acquisti solidità mantenendo comunque un aspetto leggero.

Orecchini in rame.

Questi orecchini sono nati da un'idea che avevo per un altro progetto, da una prova in realtà, fatta per vedere se riuscivo ad ottenere quello che immaginavo. E, come spesso mi succede, poi utilizzo questi pezzi in un modo diverso da quello che avevo pensato. Ma questo tipo di lavorazione e la texture ottenuta sulla superficie del metallo mi piace molto, secondo me si presta a tante interpretazioni e mi piacerebbe provare a esplorarne altre.
Tra l'altro così lavorato il rame è perfetto per essere sporcato con una patina: qui ho ottenuto un colore verde che ho ripulito quasi del tutto, lasciando qualche traccia solo nei segni e in qualche piega. Un bel rivetto decorativo tiene in sicurezza i due pezzi di metallo insieme.


venerdì 19 luglio 2013

Tagliare il metallo

Quando non si ha mai avuto a che fare col metallo ci si immagina che possa essere difficilissimo da trattare. E non voglio dirvi che sia una cosa semplice perchè penso che, come tutti i materiali, bisogna imparare a conoscerlo, accostarsi ad esso cercando di ascoltarlo e di capirne la natura per cercare di assecondarla, e di utilizzarne le caratteristiche per facilitare il nostro lavoro.
In generale si tende a pensare che il metallo sia ostico, e che chissà quali strumenti servano per lavorarlo. In realtà ne servono davvero pochi per cominciare. E uno di questi è sicuramente uno strumento per tagliare. Gli orafi utilizzano per il taglio esclusivamente il seghetto da orafo, ed è buona ottima cosa imparare ad utilizzarlo, perchè per alcuni tipi di taglio è assolutamente indispensabile. Questo vale in particolare se si utilizzano materiali preziosi perchè il seghetto non deforma il materiale e non produce scarti (a parte la polvere).
Parlando di taglio qui mi riferisco in particolar modo alle lamine metalliche che di solito lavoro, che sono di rame e ottone principalmente, a volte bronzo. Ho sempre utilizzato il mio strumento very professional, che fa ridere ma è molto efficace: una forbice pesante da cucina, ovvero un trinciapollo a lama dritta. Forse lo avrete visto nei video delle mie dimostrazioni, e chi viene ai miei workshops me lo ha visto utilizzare senza tema di far ridere. E' efficace e funziona molto bene per spessori che vanno dallo 0,2 mm allo 0,6/0,8 mm, ovviamente negli spessori maggiori riuscirò a fare solo tagli dritti e per le curve o tagli più complessi, o per i trafori, dovrò comunque utilizzare il seghetto da orafo.
Per il taglio del metallo di spessore sottile si possono utilizzare anche le comuni forbici da cartoleria (provate con qualche tipo economico ma robusto). E ovviamente esistono anche le cesoie da lamiera per tagli più impegnativi su lastre di spessore maggiore, ma in genere queste cesoie sono pesanti e grandi per le mie mani, e probabilmente anche per le vostre!

Cesoie da lamiera

Però... poi qualcuno te ne dona un paio, vecchie, coperte di ruggine, e cominci ad immaginarti le altre mani che le hanno usate, il tempo che ha depositato il suo colore su quel metallo... e non vedi l'ora di ripulirle e provare a usarle, anche se le tue mani restano piccole piccole e loro invece sono enormi :)

(Grazie Manuela, mi hai fatto un bellissimo regalo)

[Per iscrivervi alla mailing list dei miei workshop: beadsandtricks.ws@gmail.com]



martedì 16 luglio 2013

Un bracciale forgiato

Certe soddisfazioni arrivano così, quando meno te le aspetti. Solo qualche settimana fa scrivevo a proposito di un paio di orecchini che amo e che considero una delle cose più riuscite fra quelle che ho realizzato, scrivevo della delusione di non vederli accolti come pensavo meritassero.
Poi una serie di coincidenze (San Google, il blog, Artesanum, una mail, "oddio ma viviamo nello stesso paese??!?") portano qui da me una ragazza che sta cercando dei gioielli in rame per un giorno particolare, il giorno del suo matrimonio. Cerca un orecchino e un bracciale da portare all'avambraccio: è una sposa particolare, semplice ma con idee ben precise, e ha un bellissimo sguardo limpido. Le allineo sul mio tavolo le mie cose e lei sceglie proprio quell'orecchino, la coppetta, il guscio in rame, quello che secondo me nessuno notava mai. Lei lo ha notato, e lo ha scelto.
Mentre parliamo di come possa essere il bracciale mi racconta un po' del vestito, della giornata che hanno organizzato per festeggiare questo momento speciale, scopro anche che ha una passione per la cucina vegetariana/vegana (a cui cerco di avvicinarmi da tempo) e ha anche un bellissimo blog.
Vi devo dire che ho spesso molte difficoltà a lavorare su richiesta, faccio fatica a visualizzare le persone, spesso hanno idee confuse nelle quali non so mettere ordine, non sono così brava e creativa da riuscire a colmare la distanza, la mancanza di riferimenti. Ma quando lei è andata via da casa mia ho continuato a pensare ai suoi colori, alle sensazioni che questo incontro mi aveva trasmesso, e un'immagine sempre più precisa andava predendo forma. Non avevo idea di come l'avrei materialmente realizzata finchè l'indomani mattina non ho cominciato a tagliare la lamina di rame.
Piega, martella, forgia...

Bracciale in rame forgiato, foldforming

Una forma organica, che richiama da un parte la coppetta dell'orecchino, dall'altra una foglia sottile che si curva e si piega, ogni piccolo movimento frutto di tanto lavoro, ma un lavoro quasi ipnotico, fatto senza nemmeno pensare, seguendo solo la forma che avevo in mente, e i contorni che si andavano delineando sul metallo. La coppetta è forgiata, mentre il resto del bracciale è stato prima lavorato a foldforming e poi completamente a martello per creare il movimento e chiudere la parte subito sopra al guscio.

Bracciale in rame forgiato

Poi la patina, e infine aspetto impaziente di sapere se piace, se quello che ho pensato e immaginato incontrerà il gusto e l'idea di chi me l'ha commissionato. E' così per fortuna. Forse non immaginavo l'emozione che avrei provato nel vedere questi oggetti indossati in un'occasione tanto importante e portati con tanta grazia. Una bellissima, profonda emozione.



mercoledì 10 luglio 2013

Misurare gli anelli

Lavorare con gli anelli ha quest'unica (grande) pecca: conoscere l'esatta misura. A meno che non si voglia fare sempre delle basi regolabili, quelle aperte dietro o a fili che si incrociano per intenderci (che non sono sempre bellissime, o funzionali all'estetica di un pezzo) bisogna lavorare sulle misure del cliente e questo non è sempre facile. Perché può capitare che il cliente non sappia quale sia la sua misura, o non sappia prenderla con precisione, oppure che abbia le mani che fanno le bizze, e specie d'estate è frequente che le dita si gonfino. L'ideale sarebbe avere la persona in  questione a portata di mano in modo che possa provare la misura. Non vi nascondo che quando mi ordinano un anello ho sempre un bel po' di ansia finchè non è giunto a destinazione.
Di solito cerco di essere sicura della misura dell'anello incrociando la circonferenza del dito con il diametro interno di un anello della persona che me lo ordina, in questo modo posso essere abbastanza tranquilla. Uso una tabella che ho trovato online e con la quale mi trovo molto bene:

Tabella da eliodoro.com

Di recente la mia amica creatrice di bellissimi gioielli, Giorgia Atzori - Ornamenti Sperimentali, ha inserito sul suo sito un comodissimo file in pdf da stampare grazie al quale si può facilmente risalire alla misura del vostro anello: basterà stampare la pagina e poi poggiare il vostro anello sui vari cerchi fino a trovare la misura esatta, utilissimo!!

Tabella misura anelli da Ornamenti sperimentali, file da stampare. 

D'ora in poi consiglierò sicuramente di stampare questo file e tenerlo a portata di mano quando scegliete un mio anello, oltre comunque a darmi la misura della circonferenza del dito tanto per essere ulteriormente sicuri.

giovedì 4 luglio 2013

I workshop di luglio

Anche a luglio, in clima quasi da vacanza, vi propongo due giornate intense di workshops!


Per chi volesse partecipare ecco qualche riferimento in più:

Domenica 14 e 21 luglio
Workshop:
"Introduzione alla lavorazione del metallo, forgiatura e foldforming" - livello base (non è richiesta alcuna esperienza precedente!).
Durata circa 3 ore.
Presso Artigianando, Lodi, h. 10

Workshop:
"Texture e rifiniture a mano e a macchina (multiutensile rotativo, tipo Dremel). Come lavorare la superficie del metallo per renderla interessante, e alcune nozioni su come rifinire correttamente i tagli, forare, e utilizzare gli strumenti manuali e la macchina per ottenere dei risultati ottimali sul metallo" - livello intermedio.
Durata circa 2 ore.
Presso Artigianando, Lodi, h. 15

Anche questa volta mi dedicherò al corso introduttivo sulla lavorazione del metallo per chi vuole partire proprio dalle basi: questo è il workshop di base che continuerò a proporre con costanza, anche dopo l'estate. E' consigliabile a chi non ha mai lavorato col metallo, o vuole apprendere le nozioni per un corretto approccio con questo materiale, che consiglio di fare anche per poi seguire i successivi workshop di approfondimento.
L'altro workshop che propongo è un approfondimento che vi consentirà di personalizzare i vostri lavori grazie all'utilizzo delle texture, e di rifinire al meglio ogni oggetto utilizzando sia gli strumenti manuali che un multiutensile elettrico (tipo Dremel per intenderci). 
I posti sono come sempre limitati, sia per ragioni di spazio sia per consentirmi di seguire ogni partecipante al meglio, e di lavorare in modo proficuo. Se avete voglia di partecipare vi aspetto a braccia aperte.
 
E se adesso non potete, ma volete essere informati sulle prossime iniziative, scrivetemi una mail e vi inserirò nella mailing list dedicata ai corsi:


lunedì 1 luglio 2013

Dragonfly, il rame inciso

Oggi ero indecisa fra diverse collane da mostrarvi. Scorrevo le foto e non avevo idea di cosa scrivere. Tra tutte forse la più adatta è questa, perchè è fresca nei colori, nella composizione e nei materiali, una collana "estiva", ammesso che si possano fare classificazioni del genere.

Collana in rame, cuoio, ametista e prehnite. Incisa ad acido.

La protagonista è una grande libellula incisa ad acido sulla superficie del rame. Ne ho fatto una piastra pensando proprio al centrale di una collana, ma mi sono decisa a montarla solo un bel po' di tempo dopo, soprattutto perchè qui (per via del foro irregolare delle perline di ametista) ho utilizzato il cavetto d'acciaio, che non è fra i miei materiali preferiti. Si può dire che non l'abbia utilizzato quasi mai, soprattutto per questioni di rifiniture: detesto i lavori in cui si vedono gli schiaccini, e d'altra parte non amo molto nemmeno quelle perle cave che si chiamano "copri-schiaccini". Un bel dilemma. Ma ultimamente invece mi sono trovata costretta ad utilizzare il cavetto per via delle difficoltà ad infilare alcuni tipi di pietre: il cavetto è sottile e passa attraverso fori irregolari o molto piccoli, e soprattutto garantisce una morbidezza che sicuramente il filo metallico non permette di ottenere.

Minuteria fatta a mano su collana in rame, cuoio e pietre dure incisa ad acido.

Ametista, prehnite, cuoio viola e ogni particolare completamente fatto a mano: la chiusura a gancio, gli anellini di congiunzione, le rifiniture che coprono gli schiaccini, il chiodino con pallina.
Il genere di lavoro che mi da' soddisfazione fare.

Collana in rame inciso ad acido, cuoio, ametista e prehnite.